Categoria superleggeri donne
Conobbi Silvia tre anni fa, quando una sera le nostre strade si incrociarono. Parlammo a lungo la prima volta che ci incontrammo, e ricordo che durante il nostro primo colloquio che avvenne in una palestra, notai in lei fin da subito una natura complessa: feroce e allo stesso tempo tenera. Scelsi di lavorare con lei intravedendone senza dubbio una passione fuori dal comune per la sua disciplina: la boxe, e una grandissima tensione verso l’obiettivo. Pianificammo di mettere a fuoco la preparazione mentale per i suoi prossimi match dopo esserci occupati di riordinare alcune questioni emotive che, se non considerate, avrebbero comportato un peso che si sarebbe fatto sentire lungo il cammino. Silvia era, a tutti gli effetti, quello che in gergo si definisce un “diamante grezzo”, una ragazza che sentiva la forza e la grandezza dei suoi sogni e dei suoi obiettivi ed era alla ricerca di una strada per poterli raggiungere. Notai in lei una profonda spinta immaginativa che avrebbe senza dubbio fatto la differenza nella sua preparazione mentale: in altre parole Silvia è una sognatrice, ma anche una persona estremamente concreta e determinata a raggiungere i propri obiettivi. Era però consapevole, essendo una atleta e una combattente agonista con successi di calibro in molte discipline, che la sua mente poteva diventare il più potente alleato lungo il cammino, oppure il più ostico dei nemici. Concordammo da subito che utilizzarla a proprio vantaggio sarebbe stato il nostro comune obiettivo. Ho scelto di seguirla nella preparazione ai match, solo dopo aver approfondito i suoi punti di forza e aver messo a fuoco quali fossero le sue potenzialità mentali, e così iniziò il nostro cammino. Era la tarda sera dell’ 11 Gennaio 2017. Due anni esatti dopo, l’11 Gennaio 2019, come per quelle coincidenze che donano senso agli incontri, Silvia vincerà a Compiégne il titolo europeo EBU, diventando la regina della sua categoria. Da quella notte assieme abbiamo fatto molta strada. Per chiunque non sia del settore, immaginare cosa significhi essere donna, lavoratrice e pugile professionista in Italia è impensabile: gli allenamenti a quei livelli sono massacranti e avvengono più volte al giorno, ogni giorno della settimana, tutto il mese e a ridosso dei match si intensificano, aggiungendo sessioni di sparring che spesso avvengono fuori regione. Il carico emotivo lavorativo nel suo lavoro di grafica è il medesimo di ogni lavoro: scadenze, appuntamenti e riunioni non mancano, con l’aggiunta che il corpo di un atleta è sottoposto ad una sollecitazione costante e gli allenamenti debbono avvenire nelle pause pranzo o all’alba prima di partire con la giornata. Lo stress causa interferenze ormonali e umorali, che inficiano a volte la qualità dell’allenamento. L’ ipnosi sportiva e le tecniche corporee di rilassamento guidato o immaginative sono state una risorsa utile per attraversare i momenti più difficili, e mantenere la concentrazione sull’obiettivo. La ripresa del lavoro tecnico e atletico con il Maestro Tescaroli, segnò una svolta assoluta nella sua preparazione e nella costruzione del pugile che ruggiva dentro di lei. La preparazione mentale ha quindi, grazie al team che si stava via via creando e allo scambio di informazioni, beneficiato di costanti aggiornamenti e perfezionamenti, di modo che l’esercizio fisico e la preparazione tecnica potessero essere potenziati o accompagnati dal lavoro mentale. Il lavoro sul taglio peso pre match e la preparazione dei bendaggi di Orante ha completato e perfezionato il quadro e reso i pugni di Silvia sicuri per lei e temibili per le avversarie. La gestione dei rapporti e della sintonia nel team è stato il primo incarico che il Maestro Tescaroli e Silvia mi chiesero di coordinare, perché la preparazione ai match non risentisse di fattori interferenti, e così avvenne. Navigammo assieme in acque a volte calme a volte burrascose, determinati però a raggiungere un sogno, il primo di una serie, che vedeva Silvia combattere per vincere la cintura d’Europa. L’ esperienza della Francia ci ha trovati forti e sicuri che il sudore e il duro lavoro, se accompagnati da professionalità e cuore, possono creare qualcosa di inarrestabile. Abbracciarla, nella commozione di un palazzetto che la applaudiva, ci ha fatto vedere che una ragazza che combatte per un sogno con la mente e il cuore mettendoci l’ anima è quanto di più potente si possa incontrare. 11.01.2019 Silvia Bortot: Figlia di Eracle Campionessa Europea EBU Fight for your dreams SI SEDES NON IS