dalle origini alla gabbia
L’ OTTAGONO
Una profonda e antica esigenza per l’uomo è quella di contenere le proprie paure, di delimitarle in spazi convenuti di modo da potervisi avvicinare mantenendo le dovute precauzioni. Tutto quello che pertiene al mondo invisibile, al mondo dell’Altrove, alle paure più profonde che segnano la nostra natura umana finita e limitata oltre che mortale è stato tradizionalmente attribuito alla dimensione del Sacro.
Sacro è qualcosa di invisibile che mi coglie e mi spaventa oppure che mi eleva a stati di coscienza a cui l’uomo può tendere solo se rispetta e onora le forza nascoste che sottostanno alle sue azioni quotidiane. Oggi parleremmo forse di irruzione dell’ Inconscio nella nostra quotidianità, di paure profonde che irrompono e che ci fanno cadere in comportamenti irrazionali, primitivi, autodistruttivi. Sacro quindi è il luogo dove voglio relegare queste paure, il luogo dove riesco ad avere gli strumenti per affrontarle e osservarle, e “Temenos” è lo spazio che delimita la presenza del Sacro nel nostro mondo, lo spazio che, una volta varcato, ci indica che siamo al cospetto degli “invisibili” che animano e spaventano le nostre esistenze, siano sogni, paure o desideri.
L’ ottagono in tutte le culture assume un significato molto potente. Da un punto di vista simbolico indica un raddoppiamento del 4, numero che indica la figura umana nel suo rapporto con il mondo e la sua capacità di concretizzare, di rendere manifesto ciò che profondamente ci costituisce.
L’Ottagono è rappresentato da due quadrati sovrapposti (due volte 4) ed indica la duplicità della coscienza dell’uomo, tra positivo e negativo, ordine e disordine, spirito e materia, cielo e terra.
ENTRARE NELL’OTTAGONO, entrare in un luogo dove si sta combattendo contro i propri limiti dove l’ Altro è uno specchio di me stesso, dove il coraggio, il dolore, il sacrificio, la determinazione raccontano di un atleta e di uno sport ma al contempo raccontano della possibilità dell’ uomo di elevarsi oltre i propri limiti e oltre le proprie paure, per tendere al cielo e divenire simbolo di un uomo migliore, simbolo dell’ Atleta, di “colui che lotta” di colui che crede sia possibile spingersi oltre il limite onorando con il sacrificio la parte migliore di noi.
L’ OTTAGONO al di là dei secoli e delle culture giunge a noi di nuovo nella lotta.
Parla di sacrificio e superamento dei limiti.
Parla di coraggio, di determinazione e di forza.
Dentro l’OTTAGONO non combattono solo due Atleti, combatte da millenni l’Uomo, nel suo tenace tentativo di affrontare le più oscure e profonde paure, per consegnare le proprie gesta alla grandezza del cielo. Combatte l’Uomo nella sua costante e antica lotta tra la dimensione del limite e del finito e la sua struggente e appassionata tensione verso l’ infinito.